giovedì 18 ottobre 2012

Una dedica speciale a TUTTI voi. Siate cuore!

Ero piccola quando qualcuno una volta mi chiese : "Cosa vuoi fare da grande?"
Io, senza alcuna esitazione risposi: "Vorrei fare la pittrice, la scultrice, no, veramente vorrei fare l'artista... per esempio... non lo so... vorrei diventare una scrittrice. "Da quella risposta sono trascorsi più di 15 anni forse. Tanti, intervallati da troppi impegni che per un po' mi hanno fatto dimenticare quella risposta che diedi. Mi diletto a scrivere ma non ho scritto nessun libro per essere etichettata "scrittrice".
Ricordo ancora quando i miei genitori ad ogni compleanno mi chiedevano: "Cosa desideri come regalo?"Se ne ero sprovvista, perchè avevo già finito il precedente, dicevo: "Vorrei un diario segreto."Amavo ricevere quei diari segreti, di quelli con il lucchetto, con le pagine ingiallite. Rappresentava un posto dove poter dare libero sfogo alle mie sensazioni, ai miei stati d'animo, anche alle vicende quotidiane. Ci scrivevo di tutto. Per me quello ero un posto, come dire, sacro. Perchè sapevo di poter scrivere e che, chiudendolo con la chiave custodita gelosamente in qualche cassetto, nessuno mai lo avrebbe letto. Ogni pagina era un pezzo della mia vita, sebbene breve per l'età che avevo, ma ogni singolo rigo rappresentava una piccola minuzia, un dettaglio, un aspetto di me. Quando le pagine finivano e le righe erano tutte piene avevo ottenuto un conglomerato di dettagli che avrebbero rappresentato un pezzo di me.Una volta, quasi per gioco, trovai un vecchio diario, completamente vuoto, sprovvisto di chiavi. Pensai che quelle pagine non potevano rimanere vuote, dovevano intingersi di inchiostro. Non avevo lucchetto, nè chiavi, dunque non potevo scrivere cose che mi riguardavano troppo per timore che qualcuno le leggesse e scoprisse "un altro pezzo di me". O molto più semplicemente decisi di dare spazio alla fantasia e cominciai ad inventare storie, tutte rigorosamente scritte a mano, credo poco più di una trentina, sino a terminare tutte le pagine di quel diario. Poi presi i pennelli e dipinsi la fodera esterna che sembrava fosse di una tinta troppo opaca e scrissi sulla copertina "Polvere di stelle": questo era il titolo che diedi e quello che rappresentava per una bambina di otto anni o poco più, il suo "primo libro".Passata la fase "diario" ho cominciato a scrivere sul vecchio blog di messanger. Passata anche quella fase ho cominciato a farlo ovunque capitasse: su fogli di quaderno, sul pc salvando in cartelle ciò che scrivevo, a volte mi è capitato di farlo anche su dei post it. Per un po' di tempo ho smesso e lo ricordo come uno dei periodi più aridi emotivamente parlando.Poi una sera, di circa due settimane fa, pensai, non so perchè, di provare a gestire un blog, senza alcuna pretesa. Volevo solo un posto dove scrivere senza pretendere che gli altri mi leggessero. L'importante è sempre stato scrivere, non che gli altri mi leggessero. Ecco perchè ho sempre custodito con cura le chiavi del lucchetto per chiudere i miei diari. Certe passioni o "attitudini" non si spiegano. C'è chi canta e lo può fare ovunque, anche sotto la doccia, ma il suo sogno sarà in parte realizzato quando entrerà in uno studio di registrazione per incidere il suo primo disco. C'è chi balla, e talvolta sente dentro qualcosa di così forte che lo spinge a lasciare tutto e correre alla ricerca di un posto per dare libero sfogo alla sua arte. C'è p
oi chi dipinge e necessita soltanto di una tela e dei pennelli, ponendosi dinanzi ad una bella donna o un paesaggio mozzafiato. E c'è poi chi invece scrive. Lo fa seduto su dei gradini, su una sedia o sul letto nella sua stanza. Su un blocknotes, un vecchio quaderno o un blog aperto in rete. Queste persone non hanno bisogno di molto, se non della loro voce, delle loro gambe, dei loro pennelli, delle loro mani per scrivere, e di ascoltare il bisbiglio della voce che dentro di loro gli impone di lasciare tutto e ascoltare il cuore. Forse quando ho cominciato a scrivere da bambina, quando ho ricominciato dopo tempo e quando ho pensato che di questi tempi il blog potesse essere uno spazio dove poterlo fare, ho scelto di essere cuore. 
Questo post lo dedico a voi: a chi mi legge saltuariamente, a chi lo fa spesso, a chi lo fa tutti i giorni e anche a chi non l'ha fatto mai. Sono arrivata a quasi 800 visualizzazioni in due settimane. Probabilmente si tratta di curiosi, di chi si è trovato per caso sulla mia pagina senza dedicarsi alla lettura di un solo rigo, ma non importa.Questo post lo dedico anche a voi. E a voi tutti che mi ispirate, anche inconsapevolmente. A voi che mi permettete di essere, ancora una volta, cuore.
Siate anche voi il vostro cuore!

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