sabato 6 ottobre 2012

Il manuale del primo appuntamento.

Una piacevole sensazione d'agitazione. L'occhio vigile e attento su qualsiasi orologio che tu abbia in casa che segna sempre lo stesso orario, ed un'unica preoccupazione: "Cosa indosserò stasera?"
Il primo appuntamento è così, un po' come il primo giorno di scuola.
Ad essere sincera ho sempre gestito male queste situazioni così formali. E sì perchè un po' formali lo sono. E' come se dovessimo seguire una sorta di rituale che parte dal cosa dover indossare e finisce al come doversi comportare laddove si presentino momenti di lieve imbarazzo, come una sorta di manuale.

Questo manuale impone rigidi schemi :

Regola numero 1 = indossare qualcosa di carino, magari acquistato da poco, che risalti il tuo lato esteriore ma che non sia eccessivamente provocante da risultare poi volgare. Tacchi alti per l'occasione.

Ecco, questo è il più grande formalismo che mi possano imporre. E sì perchè vedo donne camminare come se avessero una scopa conficcata nel deretano che a fine serata si trasformano in tirannosauri non riuscendo più a reggere quelle fastidiosissime scarpe che ti avranno nella migliore delle ipotesi procurato due o tre bolle ai piedi, ma nonostante tutto sorridere ed annuire alla domanda di lui che a fine serata ti fa :" Che ne dici di una passeggiata sul lungomare?" E tu a quel punto, da manuale, devi accontentarlo, almeno la prima sera, non puoi già fargli scoprire il lato capriccioso e bisbetico che c'è in te anche se dici a te stessa "Ma coglione, non vedi che tra poco mi trasformerò nella sorella minore del gobbo di Notre Dame?"

Regola numero 2 = Lasciare che sia lui a decidere.

Ecco. Siamo arrivati. Entrate in un ristorante, uno di quei posti chic dove non si può entrare con un paio di converse. Vi accomoderete al tavolo e comincerete pian piano un principio di conversazione che per qualche strano scherzo del destino ricapulterà entrambi nel passato, ad argomenti scottanti : la tua o il tuo ex! Eh sì perchè volevate forse svignarvela ma la verità è che non ci riuscirete mai. Non capisco questa strana curiosità di dover conoscere per forza il precedente o la precedente con cui si è avuto una storia, lunga o breve che sia stata. Ma la domanda arriverà proprio mentre lui tenta di versarti il vino " Da quant'è che sei single?"
Caspita, ma che te ne frega? Mi stai versando del vino, tra l'altro il vino non mi piace, cammino con una scopa nel culo, le scarpe mi fanno male, vorrei essere da tutt'altra parte seduta su dei gradini a mangiare un panino e sorseggiare una birra e tu cosa fai? Mi chiedi di uno che magari mi avrà mollato per un'altra facendomi stare come un uomo delle nevi sotto il piumone a piangere davanti ad uno di quei film strappalacrime?Però a quel punto dovrai rispondere e potrai cavartela con un "eh, da un po'.." . A questo punto la serata potrebbe prendere due diverse pieghe: lui potrà intuire che la domanda ti secca e fermarsi oppure intuendolo o meno comincerà a parlare della sua storia precedente. Purtroppo la stragrande maggioranza degli uomini ha poco intuito, quindi molto probabilmente vi toccherà far finta di ascoltare e l'unico rimedio per resistere sarà farvi versare altro vino, per tollerare il dolore persistente provocato dalle scarpe ma soprattutto la sua storia.

Regola numero 3 = Non bruciare le tappe.

Dopo la fantastica storia, avrai mangiato, bevuto e molto probabilmente non pagato perchè per lo strazio procuratoti avrà ben pensato di pagare lui. Molto bene. Ora che si fa? Il manuale dice "proprio niente". Sì, devi farti accompagnare a casa, salutarlo con un innocente bacio sulla guancia, e aspettare che sia lui a farsi sentire. Probabilmente hai odiato la sua storia, il suo tentativo di scoprire il tuo passato, il suo modo di ridere, il suo modo di versare il vino, lo hai detestato per il suo modo di masticare, però nonostante tutto non disdegni qualche altro incontro in cui potrai farti sentire più vicina.
Ecco. Arriviamo al punto. E sì perchè si innesca uno strano meccanismo, almeno parlo per esperienza personale. Quando ti sarai fatta piacere anche ciò che detestavi all'inizio arriva il momento topico in cui lui ti dice: " Sai, forse dovremmo prenderci una pausa. E' giusto così, ma se vuoi possiamo rimanere amici ".
Ecco. Tu sei quella che ha indossato dei tacchi al primo appuntamento e il giorno dopo non riusciva a camminare a piedi nudi. Tu sei quella che come da manuale ha aspettato che facesse lui il primo passo. Tu sei quella che non si è "data" subito al primo appuntamento. Tu sei quella che si addirittura dovuta ubriacare per reggere la storiella romantica della ex. Eppure ti sta scaricando e tra l'altro con la frase più banale al mondo "Restiamo amici". Che poi è un po' come dire "il gatto è morto, ma teniamolo in casa con noi comunque". E tu lì per lì vorresti dirgli di tutto ma il manuale impone "calma", quindi gli risponderai "Va bene, come vuoi tu, va bene anche per me." E lui sarà entusiasta perchè il problema degli uomini che decidono di scaricarti è quello di non farti soffrire, ci tengono che "tu stia bene". Cazzate!

La verità?Io ho provato a seguire il manuale. Mi sono anche travestita dalla sorella minore del Gobbo di Notre Dame, e ho anche dovuto rispondere a domande imbarazzanti. Ma poi ho capito che il manuale non fa per me. Perchè non capovolgere tutto e uscire di casa con un paio di jeans e ai piedi un paio di converse e dire "Ascolta, stasera decido io",cominciare a conversare e alla domanda sulla ex o l'ex rispondere "Non voglio dirtelo, godiamoci il presente che lui o lei sono il passato e non siamo usciti insieme per tirare somme o fare inutili paragoni da copione prestabilito!" E se lui si avvicina, al diavolo il manuale che ti impone ti aspettare, bruciati nella passione che ti coinvolge. Ma aspetta, prima assicurati che non abbia la canottiera della salute sotto la camicia, solo in quel caso, forse è meglio aspettare! E quando se ne uscirà dicendoti "Forse è meglio rimanere amici.." tu rispondigli:  "Sai che c'è? Ti auguro solo una cosa, di rinascere donna in un'altra vita per provare cosa significa indossare un paio di tacchi ad un primo appuntamento che ti riducono a camminare come un dinosauro a fine serata, solo per conformarsi ad inutili clichè!"

I clichè sono roba vecchia. Rinnoviamoci!

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