sabato 24 novembre 2012

Siamo tutti sostituibili?

Esistono quelli che sostituiscono e i sostituiti. Gli stronzi e gli illusi. Quelli che siederanno sul loro piedistallo guardando tutti come fossero passanti e chi sarà troppo basso per salirci. Quelli che avranno la presunzione di pensare di cavarsela con un fugace come stai senza ascoltare la risposta, di pensare che due battute, una risata e una notte di sesso significhi vivere qualcuno e chi invece vivrà qualcuno nel silenzio quotidiano, comprendendo cosa ci sia dietro un sorriso, una lacrima e che dietro quella convenzionale risposta del tutto bene alla domanda come stai ci sarà altro, che non avrà l'invadenza di chiedere, ma che scoprirà pian piano, quando sarà il momento. Le due categorie non si invertiranno mai. O sei quello che sostituisce, o sei il sostituito. Sarà come un' etichetta alle confezioni di cibo che riporremo in frigo. Perchè chi sostituisce è raro che venga sostituito, sarà scaltro, orgoglioso, furbo, stronzo abbastanza dal non trovarsi mai nella circostanza per farlo. O forse si è trovato, sì una volta, quando avrà deciso di sostituire da quel momento chiunque gli fosse capitato sotto banco, dalla sgualdrina di quartiere, alla vergine immacolata, dal diavolo tentatore, all'angelo più bello mai sceso su questa Terra, perdendo sia il dolce che l'amaro. Per alcuni è diventato addirittura un fattore genetico oramai.
Per chi sostituisce siamo tutti uguali. In fondo abbiamo tutti un naso, due occhi e una bocca. Siamo semplicemente dei corpi. Sarà dunque facile sostituire un corpo con un altro, è una questione di pesi e misure. Sarà semplice sostituire un culo sodo con un altro culo ancora più sodo, il mondo ne è pieno.
Chi verrà invece sostituito è raro che deciderà di sostituire e quando lo farà di sua spontanea volontà soffrirà molto più della presunta vittima di turno, tanto dal riuscire a farlo solo poche volte nella sua vita. Oppure potrà farlo perchè costretto, quasi per scrollarsi di dosso l'etichetta da vittima ferita ed abbandonata, per l'esigenza di adattarsi, di andare avanti. Ma non gli attribuirà l'appellativo di sostituzione, bensì di incontro. Un incontro di anime dove non servirà un culo sodo, un incontro dove non sarà certo la carnosità delle labbra, la lunghezza del naso, il colore degli occhi a fare la differenza. Si tratta di incontri di anime dove a fare la differenza sarà un dettaglio, il modo di sistemarti i capelli, quel tuo modo di sorridere arricciando il naso, la smorfia del volto quando sei particolarmente imbarazzata, lo sguardo verso l'alto quando sarai perplessa, il modo di morderti il labbro quando sarai nervosa. A fare la differenza saranno i pensieri che riuscirai ad esprimere in modo così avvolgente da non lasciare nessuna voglia all'altro di mandarti via, perchè nelle lenzuola calde ed avvolgenti della scia dei tuoi pensieri si è al sicuro, si sta bene. Ma chi sostituisce cosa ne può sapere. Cosa ne possono sapere loro di anime ed incontri se sono capaci di vedere solo corpi da sostituire. E se la sgallettata del turno successivo al vostro vi farà notare che invece lei non sarà sostituita lasciatela parlare. E' possibile che rimanga, sarà una questione di tempo e soprattutto di circostanze. Ma i rapporti, quelli imperniati sull'autenticità, non si ossidano con il tempo, nè esistono distanze che possano comprometterli. Non si misurano in base alle circostanze che fortuitamente saranno capitate. Ecco perchè non saremo sorprese di rivedere la sgallettata scendere a farci compagnia nel girone dantesco dei sostituibili, offrendole una spalla su cui piangere perchè in fondo oramai in quel girone ci saremo fatte le ossa.
Ti sarai sentita tante volte solo un corpo, una pedina nelle mani dell'altro che il timore di essere sostituita sarà come un fardello che ti tormenterà ogni volta che si instaurerà un nuovo rapporto dove spesso vi appenderete al collo la stessa ed immancabile targhetta dei sostituibili proprio a causa delle vostre paranoie, delle vostre paure, dell'ansia che da un momento all'altro potreste essere sostituiti, al punto da indurre inconsapevolmente a tutto questo che temiamo ma a cui ad ogni modo tendiamo masochisticamente.
Ma alla fine chi avrà ragione? E' proprio vero che in fondo siamo tutti così tristemente sostituibili?Forse sì, in fondo tutti lo fanno e chi non sarà in grado di farlo sarà un'eccezione. Ma forse quelle eccezioni avranno veramente capito cosa significhi vivere qualcuno, perchè loro non sostituiscono corpi ma incontrano anime, e le anime, anche per un sol semplice dettaglio, sono tutte così diverse che sarà impossibile soppiantarle ad altre. Queste eccezioni saranno tormentate dall'idea di non poter mai uscire dal girone dei sostituibili, di non potersi mai scrollare di dosso quell'etichetta che li rende timorosi ed infelici al pensiero di non poter mai essere l'anima frutto di un incontro di qualcheduno che sceglierà di restarci accanto per il nostro modo di sorridere ad una battuta arricciando il naso, per le idee che esprimeremo avvolgendo l'altro in un lenzuolo caldo ed accogliente, ma in fondo saranno fortunate, perchè riusciranno a vivere tutto, sperimenteranno tutte le gradazioni di colori, dalle tinte più scure a quelle opache a quelle incredibilmente lucenti. Perchè soffriranno di più, ma riusciranno ad amare in un modo ad altri sconosciuto, si porranno in fondo a qualcosa al punto da non poterci più uscire o riuscirci a fatica, come se il cuore volesse scoppiarti mentre ripeti che da quel momento comincerai a sostituire tutti come pedine anche tu, come fanno sempre con te. No, non lo dire, perchè non ci riuscirai. Tu sei un'anima abituata ad incontri, le sostituzioni non fanno per te, sebbene qualcuno dall'alto del suo piedistallo ti abbia trattato come fossi un corpo, tu che soffri sei un'anima, un'anima piena, bella, un'anima che trabocca e dovrai riconoscertelo, dovrai farlo per te, per dare dignità alle paure che porti come segni sul tuo corpo, per dare valore a ciò che sei senza trasformarti in un prodotto corporeo, vuoto, che fingerai di essere ma che per tua fortuna non sarai mai. Un'anima entra dentro al punto che scacciarla significherebbe togliere un pezzo di te, piccolo o grande che sia. E anche quei pezzi amari, poco lucenti, saturi, quelli che in fondo ti tormenteranno, anche quelli dovranno fare parte di te.
L'idea della sostituibilità appartiene a chi non ha mai vissuto in pieno le persone che avrà incontrato, perchè un incontro non ci sarà in fondo mai stato sebbene le loro spalle si siano qualche volta toccate, non gli è mai entrata dentro, non gli è mai interessato andare oltre un sorriso, uno sguardo, una parola, un silenzio, anche quando ti abbia dato la sensazione di farlo. Appartiene a chi sul suo piedistallo guarda tutti come fossero passanti da cui sarà così abituato a non scendere che quando di rado gli capiterà a qualche passante pesterà addirittura i piedi senza nemmeno chiedergli scusa. Queste persone saranno in grado di sostituire chiunque, ma non ditemi che è normale, è da folli. Un culo sodo con un altro culo sodo si può sostituire, una terza di reggiseno si può sostituire o con addirittura una quarta, un naso a becco con un naso aquilino, quello sì si può sostituire. Una sagoma può essere sostituita, ma le anime no, quelle non si sostituiscono. Allora perchè le persone lo fanno? Lo fa chi teme la solitudine, perchè in fondo è un corpo vuoto che avrà bisogno di essere riscaldato, perchè un'anima calda ed avvolgente nè la possiede nè sarà in grado di offrirla.


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