lunedì 24 dicembre 2012

... Si deve pur sempre credere in qualcosa.

Credo negli incontri, in quell'inatteso perdersi per poi ritrovarsi di persone destinate semplicemente ad intrecciare i fili delle loro vite. Credo in spalle che si scontrano, in occhi che si incrociano, in parole che si mischiano in maniera caotica, perchè a me talvolta è accaduto di aver toccato delle spalle per caso che sono poi in seguito inaspettatamente divenute il mio sostegno, di aver incrociato degli occhi la cui luce si è presto tramutata in un faro durante le notti più buie, parole confuse che divenivano via via sempre più nitide e che silenziosamente prendevano la strada del cuore. Credo che nulla accada per caso e che ogni persona incrociata lungo il sentiero della vita serva a trasmetterci qualcosa, che si tratti di una semplice informazione o di un qualcosa che solo col tempo fungerà da insegnamento di vita. Persone incrociate per caso, anche solo per pochi minuti, che sarebbero stati solo dei semplici passanti se il destino non si fosse offerto di donarci una seconda possibilità, o anche una terza, ricongiungendo le nostre strade, rendendo spesso quel cammino sorprendentemente meraviglioso. Credo negli incontri come nei luoghi silenziosi, come quei caffè in cui non entra nessuno in giornate piovose dove gli schizzi di pioggia sui vetri sembrano comporre dei dipinti ad olio, non permettendoti di osservare cosa c'è fuori l'ingresso. E' come se entrassi e ti riparassi nell'attesa di qualcuno o semplicemente per startene seduto ad un tavolino nell'angolo a leggere un libro mentre hai davanti una tazza di thea fumante che attendi si raffreddi, nell'attesa di nessuno in particolare, potendo restare lì per ore nel tuo nostalgico quanto poetico silenzio, nell'attesa forse di recuperare un po' di te o di far sedere al tavolo qualcuno che riuscirà come te a contemplare il silenzio ove poter cogliere risposte, o penetrarti con lo sguardo mentre ti rivolge domande e alle tue risposte starle ad ascoltare pazientemente. 
Credo che gli incontri veri si svolgano qui. In posti dove non c'è musica assordante, non affollati, dove la gente entra per desiderio di starsene in silenzio con se stesso o con qualcuno che avrà naturalmente la premura di stare ad ascoltare. Un po' come ripararsi dalla pioggia per rinchiudersi in un ambiente ovattato.
Ma purtroppo non tutti ci credono e allora sprecano occasioni. Non tutti credono in occhi che avrai incrociato per qualche minuto per poi ritrovarli dopo giorni, mesi o anni fuori la tua porta mentre ti chiedono di entrare. Non tutti sanno che la vita regala possibilità, che saremo noi a dover sfruttare una volta individuate. Certe persone lasciano che la vita gli passi accanto senza mai afferrarla per la gola, capovolgerla e racimolare ciò che contiene. Alla fine non tutti gli incontri saranno frutto del destino, nè tutti i caffè vuoti saranno il luogo perfetto per conversare o contemplare un religioso silenzio. Ho trovato spesso banali degli incontri al punto da sperare di perderli e non ritrovarli mai più, mi sono ancor più spesso trovata a sedere al tavolo e fingere di ascoltare discorsi poco stimolanti, che non reputavo interessanti, non introducendomi mai ma standomene lì, in quel silenzio che in certe occasioni mi ha creato una morsa allo stomaco, mi ha fatto quasi dimenticare di avere ossigeno nei polmoni. Ma nel dubbio credo che tutti lo siano, in modo da non rischiare che le infinite possibilità offerte dalla vita mi passino accanto senza esser colte, perchè è sempre meglio un'amara delusione che un irrecuperabile rimpianto. 
Allora ci credo, forse perchè in fondo in questa vita si deve pur sempre credere in qualcosa.

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