mercoledì 27 febbraio 2013

Persone come strade.

Mi piacciono le persone che ti attraversano e nel farlo consentono a te di attraversare loro. Quelle che ti attraversano come fossi un'autostrada a gran velocità, decelerando solo per pagare il biglietto al casello per poi proseguire senza mai scalare la marcia. Come fossi una strada sterrata, dalla difficile percorribilità, a tratti fangosa o impervia, eppure l'unica alternativa possibile. Come fossi una strada larghissima o strettissima, che finisce per condurre ad un vicolo cieco o la sola a condurti a destinazione. Come fossi una stradina assolata di campagna di cui fatichi a vedere la fine, un sentiero all'ombra dei cipressi da attraversare lentamente a piedi o in bicicletta, mentre il tiepido venticello ti scompiglia i capelli e all'orizzonte il rosso si combina con il giallo e l' arancione di un Sole che sembra perdersi tra le colline lasciando spazio all'imbrunire, come fosse un dipinto su tela in cui la compenetrazione dei colori della tavolozza consacra un'unione simbolica ove è impossibile comprendere dove inizia una tinta e dove finisca l'altra.
Quelle persone che ti attraversano nonostante sembri una strada vietata, un sentiero nascosto il cui asfalto non era mai stato calpestato nemmeno da te, generando stupore. Mi piacciono le persone così, quelle che fanno di te una strada da percorrere in silenzio, una strada che avrai l'impressione di attraversare anche tu insieme a loro, tenendogli la mano. Quelle persone che ti vedranno come una strada da attraversare infinite volte senza mai stancarsi, conoscendone ogni angolo, in cui scorgere una fontana in cui di tanto in tanto dissetarsi, o una strada percorribile soltanto in un dato momento per poi uscirne mentre la loro sagoma si confonderà con l'orizzonte in una giornata di solleone. 
Mi piacciono quelle persone che nell'attraversarti lasciano una traccia del loro passaggio, un'orma sull'asfalto ancora fresco, che possa guidarti verso altre strade che dentro di te ci sono sempre state ma che avevi imparato ad ignorare, essendo l'un per l'altro in fondo un labirinto inesplorato in cui nascono i sogni, in cui avrai la sensazione di perderti ma persa non ti ci sentirai mai.

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