domenica 28 aprile 2013

Sentirsi.

Sono stata sempre attratta dagli opposti. Quel nero che si accostava al bianco, quel freddo che credevo avesse intiepidito l'afa, quella razionalità che accanto alle pulsioni del cuore si sarebbe ammorbidita e al contempo liberato il cuore dalle sue catene. Ma proseguendo intuivo che il nero ed il bianco non si sarebbero mescolati a lungo così da tendere al grigio, che non ci sarebbe stata alcuna temperatura mite come conseguenza del contemperamento fra freddo e caldo, né che la ragione potesse succhiare un po' del sangue del cuore o che quest'ultimo facesse la sua parte ammorbidendo la prima. Sono sempre stata attratta dagli opposti, ma oggi capisco che ho sempre sbagliato. E sbagliavo soprattutto quando non modificavo le mie scelte meravigliandomi che il risultato fosse in fondo sempre lo stesso, allungando la lista dei miei errori, come quasi un post it da attaccare al frigo come fosse una lista della spesa da non poter dimenticare, tra cui inserivo anche me stessa. Ho sempre sbagliato e solo oggi lo capisco. Perché soltanto oggi capisco che forse basta sentirsi, sì. Probabilmente una percezione così delicata, silenziosa, naturale quanto insidiosa, basterebbe per rivolgere lo sguardo altrove ed interrompere il ciclo degli errori che partoriscono paure. Sentirsi nelle parole dell'altro quasi come fosse un eco della tua voce che rimbomba tra le umide mura di una caverna, sentirsi in uno sguardo che si posa come rugiada su dei petali freschi appena sbocciati, sentirsi in delle tenere movenze. Sentirsi parte di qualcosa che riuscirai a condividere, perché avrai le giuste lenti per osservarlo e scoprirlo non definendolo mai opposto ed irraggiungibile. Sentirsi nell'altro come due anime avvolgenti, prima di essere due corpi che si compenetrano. E tutto questo non lo si decide a tavolino, credo che questo sia la caratteristica di ciò che definirei parte di una "naturalezza silenziosa". Capita di sentirsi, come capita che spunti un arcobaleno dopo una pioggia battente, come capita che la neve si sciolga per lasciar spazio a delle tinte variopinte dei fiori di primavera. Capita. Ci si sente. Ed è meraviglioso.

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