mercoledì 11 settembre 2013

Amici miei.

Qualcuno può credere che sia tutto semplice: alzarsi una mattina, prendere i bagagli e partire. Abbracciare i propri cari e sussurrare come di consueto "Torno presto". E' semplice, è pazzo, è bello, in fondo vivi in una delle città più ambite d'Europa, dove sembra che per le mancanze non ci sia spazio. In realtà non ce ne sarebbe ma tu ce le fai stare comunque, in un angolo impolverato che ad ogni momento utile rispolveri per sentire il battito del tuo cuore più forte, come se ti stesse urlando "casa".
Ma nonostante tutto a casa non vuoi tornare. E non perchè non avverta mancanze, non ami abbastanza chi a casa intanto mi aspetta, è proprio questo il punto: l'amore per gli altri non è mai stato equiparabile a quello per me stessa. Amavo sempre troppo gli altri, meno me stessa, rilegandomi in un angolo della casa nascosta tra cose che credevo dovessero avere la priorità anche su me stessa. Ed ora sono in bilico tra ciò che vorrei dalla mia vita e ciò che ho. Ma qualcuno mi ha spesso ripetuto che a volte nella vita bisogna essere egoisti, ed io vorrei imparare ad esserlo per la mia porzione di felicità, quella che sogno, per cui lotto tutti i giorni, quella che forse oggi mi spetta.
Qualcuno si aspetta forse di trovarmi a breve sull'uscio della porta, con i miei bagagli svuotati di ogni sogno, dalle cui cerniere si vedono cadere sul pavimento goccioloni di passione che dovrei con premura raccogliere in un bicchiere per continuare la mia vita di sempre, con voi che siete la mia casa, il mio cuore, la fetta di vita più importante. Mi dispiace amici miei, ma questa volta non lo farò. Questa volta indietro non guardo più. Questa volta voglio credere che qualcosa di straordinario sia ancora possibile, perché se pensiamo cose straordinarie e ci muoviamo per realizzarle, i nostri sogni non saranno poi così distanti dalla realtà. E solo quando tutte le possibilità saranno esaurite, solo quando realizzerò che per me non c'è spazio se non in soffitta tra gli oggetti dimenticati, solo quando avvertirò che questa città si è impossessata della mia anima riconsegnandomi briciole, rendendosi ladra dei miei sogni, succhiando passione giorno dopo giorno, solo allora lascerò tutto. Solo allora farò un passo più lungo per tornare, ma mai per ripartire dallo stesso punto in cui ho lasciato brandelli di cuore e castelli di sabbia, perchè quelli non esistono più. Ma fino ad allora voglio sognare. Voglio svegliarmi la mattina per andare a lavorare per pagare l'affitto e pagare la scuola. Fino ad allora voglio tornare a casa sfinita ma felice, perché i progetti di certo non sono questi attuali ma è con il sacrificio che i sogni si realizzano, con il sudore che è umano, vero, che solo alla fine farà sorridere, forse. Fino ad allora voglio sentirmi libera di decidere e cercare di raggiungere ciò che desidero compiendo un passo alla volta, per varcare l'uscio di un edificio che per tanto tempo ho visto su internet solo attraverso lo schermo del mio pc. Fino ad allora vorrei scrivere di notte, l'unico momento della giornata in cui mi fermo ed i pensieri prendono vita sulla poltrona blu della mia living room, con il rumore della lavatrice in sottofondo che sa di certo ben poco della melodia della vié en rose ma mi piace lo stesso, perché mi fa pensare alla vita quotidiana che è pazienza e fatica, quella che ti fa diventare grande. Fino ad allora vorrei continuare a perdermi nelle persone come ho sempre fatto, mantenendo però integra me stessa, ciò che in fondo conta più di tutto, così da poter aprire un nuovo capitolo della mia vita che avrà il mio nome a caratteri cubitali.

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